Il Parco Nazionale d’Aspromonte, istituito nel 1989, è all’interno della provincia di Reggio Calabria. Il nome deriva dal Massiccio dell’Aspromonte che significa candido, bianco e risale alle popolazioni greche della costa ionica che ammiravano le candide formazioni montuose del massiccio. Con i suoi 1955 m.s.l.m., Montalto è la cima più alta e offre un meraviglioso panorama della Calabria e della costa siciliana. Il territorio del parco presenta inoltre una grande varietà di specie vegetali e animali e gode di particolari condizioni climatiche che favoriscono un ambiente ricco di biodiversità.
L’elevata ricchezza floristica dell’Aspromonte è da collegare ad una serie di fattori: uno di questi è la posizione geografica del massiccio aspromontano, posto al centro del Mediterraneo. L’elevata diversità in specie vegetali è legata anche alla eterogeneità ambientale riscontrabile nel territorio del parco, diretta conseguenza delle sue caratteristiche geomorfologiche e climatiche, con sensibili differenze di clima tra i versanti che si affacciano sullo Ionio e le aree rivolte sul Tirreno.
Le attuali conoscenze permettono di stimare la flora presente nel territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte in circa 1.500 specie: oltre il 50% della flora regionale. Nelle zone più alte sono presenti le faggete, talvolta miste ad abete bianco che, insieme alle altre formazioni calabresi, presenta caratteristiche uniche in termini di capacità di adattamento e di accrescimento, tanto da essere oggetto di numerosi studi, anche a livello internazionale.
La biodiversità floristica del Parco Nazionale d’Aspromonte è accompagnata da una straordinaria ricchezza faunistica.
Fra i mammiferi la montagna aspromontana rappresenta habitat ideale per il lupo, la cui presenza oggi è accertata, nonostante per due decenni risultasse scomparso in Aspromonte; sono diffusi il gatto selvatico, il ghiro, il driomio, attualmente presente soltanto in Calabria ed in Friuli. Comune nei boschi del Parco è lo scoiattolo nero, particolare per la colorazione nera della pelliccia, anziché marrone o rossa.
Nel territorio dell’Aspromonte si tramandano ancora oggi antiche tradizioni artigianali, tra cui la lavorazione del legno finalizzata alla produzione di strumenti musicali, di oggetti di uso agricolo e pastorale, ma anche di prodotti artigianali più caratteristici. L’artigianato tessile, insieme all’arte del ricamo, è molto diffuso in tutta l’area grecanica, con la produzione di coperte di ginestra e di stoffe variopinte realizzate al telaio, le pezzare, ricavate ritagliando vecchi abiti ormai in disuso. A Gerace lavorando la ceramica vengono realizzate anfore, annaffiatoi, fischietti, pigne per giardini e la lavorazione a mano del vimine del castagno, grazie al quale si producono ceste e contenitori di vario genere.