L’abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, il più vasto e popolato centro abitato della Sila in provincia di Cosenza, è uno degli edifici religiosi più grandi della Calabria. Costruita tra il 1189 e il 1198, rappresenta un autentico tesoro di arte e di cultura, scrigno ed emblema di una tradizione spirituale e culturale, la cui nascita è legata alla straordinaria figura dell’Abate Gioacchino da Fiore.
Nato a Celico (CS) tra 1130 e il 1135, Gioacchino proveniva da una famiglia legata alla borghesia locale, privilegio che gli permise di studiare nei cenobi di Cosenza e raggiungere, tra l’altro, anche una raffinata conoscenza del greco e del latino. Dopo un breve periodo passato in Terra Santa, fece ritorno in Calabria, dove annunciò il rinnovamento morale della chiesa.
Il libro delle figure è la più bella ed importante raccolta di teologia figurale e simbolica del Medio Evo. Le "Figurae", concepite e disegnate da Gioacchino da Fiore in tempi diversi, vennero esemplate e radunate nel Liber Figurarum nel periodo immediatamente successivo alla sua morte, avvenuta nel 1202. Il Centro internazionale di studi Gioachimiti ha allestito una Mostra permanente delle Tavole del Liber Figurarum nella navatella esterna della chiesa abbaziale di San Giovanni in Fiore, utilizzando le riproduzioni tratte dal codice di Reggio Emilia, databile intorno alla metà del tredicesimo secolo.
L’opera ci rimane in tre esemplari ben conservati: il codice di Oxford, il codice di Reggio Emilia e il codice di Dresda. Il più antico è il manoscritto di Oxford, prodotto dall’Officina scrittoria dell’Abbazia Florense.
Gioacchino da Fiore fu una personalità completamente fuori dai canoni dell’epoca, la sua posizione fu assolutamente nuova e senza precedenti con idee profetiche e mistiche desiderose di ribaltare convenzioni tradizionali. Nel 1191, Gioacchino decise di edificare la sua Abbazia, in un sito particolarmente tranquillo, capace di stimolare la spiritualità e la pratica del monachesimo rurale.
La chiesa, in stile romanico, trasmette semplicità e assieme potenza: si accede dal portale gotico del 1220, la navata unica allungata è in pietra nuda priva di decorazioni, l’altare è barocco con una statua lignea di San Giovanni Battista, mentre i 4 rosoni alle sue spalle conferiscono una sorprendente atmosfera con uno straordinario gioco di luci e ombre.
Adiacente all’Abbazia Florense, il Museo Demologico dell’Economia, del Lavoro e della Storia Sociale Silana, inaugurato nel 1984 e considerato uno tra i musei etnografici più interessanti del Sud Italia, con annesso il Fondo fotografico Saverio Marra (1894 – 1978) autore di una documentazione fotografica autentico capolavoro di antropologia visuale.